Pare un romanzo giallo, la storia ancora in gran parte misteriosa che ebbe inizio nel 1913. In quell’anno, il Messale di Barbara di Brandeburgo del Duomo di Mantova fu depositato in Palazzo Ducale, a seguito del furto di alcune pagine, poi recuperate e ricongiunte al codice nel 1935. Il Messale è un importante capolavoro della miniatura del XV secolo: fu iniziato da Belbello da Pavia e concluso da Girolamo da Cremona, a segnare il passaggio dalla Mantova tardogotica alla cultura rinascimentale. Fu lo stesso Andrea Mantegna a suggerire il nome di Girolamo per terminare l’opera. Il Messale fu restituito alla Curia nel 1983.

Finora non si sapeva che nel 1913 era stata tentata la vendita di altri corali appartenenti al Capitolo della Cattedrale, anch’essi depositati l’anno successivo presso Palazzo Ducale, monumento che, allora come oggi, fungeva da “cassaforte” di sicurezza di opere d’arte del territorio.Lo scoppio della prima guerra mondiale contribuì all’oblio della vicenda. Ora ritrovati nei depositi, i corali si apprestano a tornare al loro legittimo proprietario.

Si tratta di cinque Codici pergamenacei di grandi dimensioni, che anticamente venivano adoperati nel Duomo di Mantova assieme ad altri libri che si conservano tuttora nell’Archivio Storico Diocesano di Mantova. All’epoca del furto, alcune miniature furono tagliate dai codici, e non si può escludere che i ritagli siano rintracciabili in altre collezioni o vendite d’asta. La ricerca quindi non finisce qui.

«I corali sono meravigliosi – spiega il Direttore di Palazzo Ducale, Stefano L’Occaso – portano miniature dei secoli XIV e XV: uno ipotizzo che possa essere stato decorato agli inizi del Trecento da un artista già di cultura giottesca; un altro reca miniature del Trecento avanzato; due furono realizzati per il cardinale Francesco Gonzaga – vi compare il suo stemma – da un miniatore milanese, Erasmo Della Strada».

Gli studi dovranno essere approfonditi, anche con l’ausilio della Questura, e si auspica il supporto del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri. L’intenzione, da parte del Palazzo Ducale, è restituire appena possibile questi beni alla Diocesi, che ne è legittima proprietaria e che potrà così incrementare il patrimonio inestimabile conservato presso l’Archivio Storico Diocesano, forse potendo anche integrare alcune lacune nelle pagine di pergamena con alcuni cuttings. Quando giungeranno in Archivio, i codici saranno a disposizione degli studiosi e degli appassionati. E il Vescovo Marco Busca si augura, per allora, di poter festeggiare l’evento.  

IL FURTO
La documentazione è stata ricostruita interamente dal Questore Paolo Sartori mediante ricerche nei propri archivi e grazie alla disponibilità del Presidente del Tribunale, dottor Leotta, e della Direttrice dell’Archivio di Stato, dottoressa Tamassia.

Il furto venne perpetrato all’interno della Cattedrale tra il 1910 ed il 1913, e fu scoperto a seguito del rinvenimento in Germania di due dei Corali rubati, i quali vennero poi restituiti all’Italia. A seguito di un tentativo di ricettazione presso un antiquario di Reggio Emilia, nel febbraio del 1914 i Corali furono sottoposti a sequestro e consegnati alla Direzione del Palazzo Ducale in custodia giudiziale. Tre furono le persone denunciate e poi condannate nel 1916. Il giudice dispose anche la restituzione del maltolto alla Curia, mai avvenuta probabilmente a causa delle vicende belliche.

M.F.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Palazzo Ducale, 26 novembre 2020
Immagine di apertura: Corale N f.35r Vigilia di Natale

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Corale G Antifonario f.21r S.Elena part.